L’emergenza sanitaria da nuovo Coronavirus ha  fortemente condizionato l’andamento infortunistico del 2020 e 2021, che vanno quindi considerati “anomali” e poco rappresentativi per i confronti temporali.

Con la ripresa delle attività netto incremento degli incidenti in itinere

I dati rilevati al 31 Dicembre di ciascun anno evidenzia a livello nazionale un aumento degli infortuni itinere, avvenuti nel tragitto andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (+29,2%, da 62.217 a 80.389 casi).

I decessi in occasione di lavoro in calo del 7,9%

Le denunce di infortuni con esito mortale, più di quelle in complesso, risentono di una maggiore provvisorietà anche in conseguenza della pandemia da Covid-19, con il risultato di non conteggiare tempestivamente alcuni casi mortali da contagio. Tenendo conto di questa avvertenza, i dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno evidenziano un aumento solo dei decessi avvenuti in itinere, passati dai 214 casi del 2020 ai 248 del 2021 (+15,9%), mentre quelli in occasione di lavoro sono diminuiti del 7,9% (da 1.056 a 973).

Le malattie professionali tornano ad aumentare

Nel 2020 la pandemia ha fortemente condizionato anche l’andamento delle malattie professionali denunciate all’Inail, che nel 2021 sono state 55.288, oltre 10mila in più rispetto all’anno precedente (+22,8%), sintesi di un calo del 26% nel periodo gennaio-febbraio, di un aumento del 54% in quello di marzo-settembre, di un lieve calo dello 0,4% a ottobre e di un nuovo incremento del 18% nel bimestre novembre-dicembre.

Il confronto con il periodo pre-Covid

Il confronto tra i dati del 2021 con quelli di un anno pre-pandemia, il 2019, evidenzia come le 555.236 denunce di infortunio sul lavoro pervenute all’Inail nel periodo gennaio-dicembre 2021 siano in sensibile calo (-13,5%) rispetto alle 641.638 dello stesso periodo del 2019. Questo decremento è sintesi di una flessione degli infortuni avvenuti in occasione di lavoro (-12,2%) e di un calo ancor più sostenuto di quelli in itinere (-20,3%). L’analisi per settori di attività economica mostra una riduzione generalizzata dei casi avvenuti in occasione di lavoro in quasi tutti i settori dell’Industria e servizi, a eccezione degli incrementi rilevati nella Sanità e assistenza sociale (+43,7%), nell’Amministrazione pubblica (+14%) e nei Servizi di informazione e comunicazione (+38,5%), dovuti essenzialmente ai contagi da Covid-19 .

Le infezioni di origine professionale nel biennio 2020-2021

Il nuovo numero di Dati Inail mette a confronto anche le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 rilevate al 31 dicembre di ciascuno degli anni 2020 e 2021, che sono state rispettivamente 131.090 e 42.561.

Al netto dei casi ancora da determinare, la Sanità e assistenza sociale si conferma al primo posto per numero di contagi da Coronavirus. Rispetto al 2020, però, nel 2021 il suo peso percentuale sul totale delle attività economiche è passato dal 68,8% al 52,5%. Dopo le riaperture quasi complete del 2021, invece, l’incidenza di altri settori è aumentata.

 

Documento completo Inail

 

 

 

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